a cura della redazione del MEDreport
Nel mese di marzo il numero di persone che si sono ritrovate costrette a fuggire, ad attraversare il Mediterraneo e che sono riusciti ad arrivare in Italia è pari a 1.296. Un numero, questo, più basso se comparato con gli arrivi del mese precedente: ne erano arrivati 2.439. Tra le persone arrivate in questo secondo mese dell’anno vi sono 348 minori non accompagnati.
Il mar Mediterraneo continua a essere un luogo dove sempre più persone, in fuga da guerre e persecuzioni, incontrano la morte. Nei primi quattordici giorni di marzo, oltre settanta persone sono annegate al largo della Libia. “Sono sconvolta – ha affermato Sara Msehli, portavoce dell’agenzia Onu per le migrazioni – dalla continua perdita di vite umane nel Mediterraneo centrale e dalla mancanza di azione per affrontare questa tragedia in corso. Continui bollettini quotidiani di morte: il 12 marzo una fragile imbarcazione con a bordo 25 persone si è capovolta nei pressi della costa libica di Tobruk. L’Oim continua a chiedere “un’azione concreta per ridurre la perdita di vite umane nella rotta del Mediterraneo centrale attraverso attività di ricerca e soccorso e un meccanismo di sbarco sicuro in conformità con il diritto internazionale”. Più della metà dei decessi di quest’anno sono stati registrati vicino alla costa libica. “Ogni denuncia – spiega Federico Soda, capo missione Oim Libia – di migranti scomparsi rappresenta una famiglia in lutto alla ricerca di risposte sui propri cari”.