Ieri una moltitudine di persone ha riempito come non accadeva da anni Piazza San Giovanni a Roma, raccogliendo l’appello lanciato dal “movimento delle sardine”.
Una moltitudine di tantissimi e diversi tra loro, accomunati dal desiderio di vivere in un paese che non sia sequesteato dall’odio e dalla violenza, dal razzismo e dalla menzogna. Dal palco gli interventi, tra i quali quello di Pietro Bartolo e di Giorgia Linardi di Sea-Watch, hanno ribadito l’urgenza di conquistare un cambio di rotta per la politica italiana ed europea, sul tema dei migranti, dei profughi, dei diritti umani.
Da quel palco è stata data voce al sentire comune di quella moltitudine, che chiede di cancellare la vergogna dei decreti Salvini, di dissequestrare le navi del soccorso in mare, Sea-Watch3, Mare Jonio, Alex, Eleonore, tenute bloccate da provvedimenti amministrativi semplicemente perché hanno salvato centinaia di vite in mare di donne, uomini e bambini in fuga dai campi di detenzione libici.
I corridoi umanitari e l’evacuazione dalla Libia per coloro che soffrono la guerra, la schiavitù e le indicibili violenze, sono le uniche soluzioni concrete che l’Italia e l’Europa dovrebbe attuare, non la criminalizzazione di chi salva vite in mare.
Anche Mediterranea era in quel mare ieri a San Giovanni.
Ci riconosciamo profondamente nelle richieste fatte dal palco, e siamo grati a coloro che hanno dato voce e sostegno anche a noi attraverso quelle parole.
Grazie sardine, grazie moltitudine, grazie perché non siamo soli. E non lo sono quegli esseri umani che proveranno ad attraversare il mare fuggendo dall’inferno. Noi da loro vogliamo tornare, per stringere le loro mani e non permettere che muoiano, per abbracciarli e dirgli che c’e’ anche un altro mondo possibile.
Porteremo prima che possiamo l’abbraccio anche di piazza San Giovanni, che sentiamo come la nostra gente, il nostro mare.
Grazie.