07 / mag / 2025

Uccisioni in mare ad opera della cosiddetta guardia costiera libica e gli orrori nel lager di Almasri, protetto dal governo italiano

Riceviamo e pubblichiamo, grazie alla rete RefugeesinLibya, un video che denuncia ancora crimini contro donne e bambini che tentano di fuggire dalla Libia, dove sono sottoposti a sofferenze indicibili. In aperta violazione alla Convenzione di Ginevra e alla Convenzione di Amburgo, le milizie libiche che si fanno chiamare “guardia costiera”, su diretto incarico del governo italiano, effettuano catture in mare dei profughi che tentano di scappare, e li deportano nuovamente in Libia, nelle prigioni che ben conosciamo. 

Oltre al video, abbiamo raccolto via audio le testimonianze. Fatima Ibrahim e la sorella Rakuya, profughe etiopi, sono state catturate con i loro bambini e altre 130 persone dalla cosiddetta guardia costiera libica, lo scorso 2 maggio, in acque internazionali tra l’Italia e la Libia.

Erano salpati da Sabratha su un'imbarcazione di legno a due ponti con oltre 130 persone imbarcate. Hanno navigato per circa un'ora dalla costa, fino a quando le milizie sono arrivate e hanno sparato contro la loro barca. Alcune persone sono rimaste uccise, una ragazza è sicuramente morta per le ustioni derivanti dall’incendio del motore colpito dai colpi dei mitra. I sopravvissuti sono stati portati nella prigione di Almasri e sono stati spogliati, perquisiti. I miliziani hanno sottratto telefoni e soldi. Il giorno seguente, venerdì 3 maggio, è morto un bambino e il giorno dopo un'altra donna. 

In questo momento il lager contiene più di 100 donne di altre nazionalità e decine di bambini. Gli uomini di Almasri chiedono 6000 dinari per il rilascio di ogni persona.

Il lager di Zawiya, situato a 50km a nord-ovest di Tripoli, è uno di quelli gestiti da Almasri, ricercato dalla Corte Penale internazionale per crimini contro l’umanità e protetto dal governo italiano. 

Diffondiamo questo materiale video con la speranza che la voce di questa mamma che tiene in braccio il suo bambino mentre sono imprigionati in un lager, giunga a tutti coloro che dovranno votare il rifinanziamento alle milizie libiche previsto dal memorandum Italia - Libia. Che si imprimano bene nella coscienza ciò che stanno compiendo contro esseri umani innocenti. Abbiamo provveduto a trasmettere il video anche agli uffici della Corte Penale Internazionale: qualcuno nel governo italiano e nell’Unione Europea dovrà rispondere davanti alla giustizia di questi crimini contro l’umanità.

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