A cura di Ufficio Stampa | 04 / nov / 2025

Tutte le persone soccorse hanno bisogno di cure a terra subito

Mediterranea, davanti a Porto Empedocle, chiede lo sbarco di tutti i 92 naufraghi.

Dopo le tre operazioni di soccorso compiute nei due giorni scorsi - domenica al largo delle coste libiche e ieri al largo di Lampedusa - la nave MEDITERRANEA si trova in questo momento, con 92 persone naufraghe superstiti a bordo (di cui 31 minori non accompagnati), davanti alle coste siciliane di Porto Empedocle.
Per lo sbarco delle persone soccorse, le Autorità Italiane hanno ieri assegnato il porto di Livorno, che si trova a 630 miglia nautiche dal luogo dei salvataggi (quasi 1.200 km), lontano oltre quattro giorni di navigazione.

Un viaggio che i superstiti a bordo non possono affrontare in sicurezza, dal momento che sono tutte persone vulnerabili, che hanno sofferto lunghi periodi di detenzione in Libia e terribili violenze, e che sono pesantemente traumatizzate dalla traversata in mare, soccorse dopo tre giorni alla deriva, senza acqua né cibo.
Non solo: da ieri pomeriggio il maltempo imperversa sul canale di Sicilia con venti di Maestrale a oltre venti nodi e onde superiori ai due metri. Le condizioni meteo hanno ulteriormente aggravato lo stato di salute fisica e mentale delle persone a bordo, ma soprattutto non permettono di navigare in sicurezza verso Nord.

Di fronte a questi fatti, MEDITERRANEA ha inviato ieri pomeriggio una urgente segnalazione - riferita in particolare alla condizione dei minori non accompagnati - alla competente Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni di Palermo. La Procura ha ieri chiesto al Ministero dell’Interno e a quello dei Trasporti di disporre al più presto lo sbarco dei minori a Porto Empedocle.

Nella notte, dopo che anche la struttura istituzionale del CIRM competente per la salute in mare ha fatto analoga richiesta alle Autorità, MEDITERRANEA ha chiesto che tutte le 92 persone soccorse possano sbarcare in sicurezza a Porto Empedocle per garantire loro le necessarie cure mediche e psicologiche a terra nel più breve tempo possibile.

Questa richiesta non ha ancora ottenuto risposte e pare che le Autorità vogliano trasbordare in Sicilia solo i minori e costringere la nave a proseguire verso il lontano porto di Livorno con le restanti 61 persone.

Se così fosse ancora una volta il Governo italiano violerebbe tutte le regole del diritto marittimo e umanitario, internazionale e nazionale, calpestando i diritti fondamentali delle persone soccorse, alla vita, alla cura e alla dignità. Non siamo stati e non saremo disposti ad accettarlo: TUTTE le persone soccorse devono sbarcare al più presto a Porto Empedocle. Non vi è alcuna ragione né giustificazione nella decisione del Viminale di non permettere lo sbarco di tutte le persone superstiti che hanno TUTTE bisogno di cure e assistenza immediata. Non siamo disposti ad accettarlo. Nessuna propaganda viene prima degli esseri umani, dei loro diritti sanciti dalle Convenzioni internazionali e dalla Costituzione.

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