A cura di Redazione Mediterranea | 25 / mag / 2023

"Stanno deportando 27 persone in Libia. Autorità italiane complici". Appello di Mediterranea: "Fermatevi!"

"In queste ore la nave mercantile P. LONG BEACH sta deportando di nuovo nell'inferno dei campi di detenzione della Libia 27 persone, recuperate in acque internazionali nel Mediterraneo centrale nella notte appena trascorsa." Lo denuncia Luca Casarini, capomissione di Mediterranea Saving Humans.

"Ieri, queste persone, in fuga da Bengasi a bordo di una piccola e sovraffollata imbarcazione in vetroresina, si erano messe in contatto con Alarm Phone chiedendo aiuto. AP aveva immediatamente rilanciato l'SOS alle Autorità europee, Italia e Malta, chiedendo un tempestivo intervento di soccorso. Successivamente la barca in pericolo è stata anche individuata dall'osservazione aerea del velivolo Seabird di Sea-Watch, che ne ha, a sua volta, fornito la posizione alle Autorità. Ci risulta che il Centro di coordinamento del soccorso marittimo (IT MRCC) di Roma abbia assunto il coordinamento del caso e abbia diretto sulla posizione indicata più di una nave mercantile. Tra queste la P. LONG BEACH, petroliera battente bandiera delle Isole Marshall, gestita da armatori greci e proveniente dal porto di Trieste."

"Risulta anche che, nella notte appena trascorsa, la nave abbia operato il recupero in mare delle 27 persone. - prosegue il capomissione di Mediterranea - Secondo la nostra attività di monitoraggio, in questo momento la petroliera è diretta verso il porto libico di Marsa Brega. Si tratta di un respingimento verso un Paese dove l'incolumità e i diritti fondamentali delle 27 persone a bordo sono a rischio. Una gravissima violazione del diritto internazionale, a partire dalle Convenzioni di Amburgo e Ginevra. Una vera e propria deportazione che sta avvenendo con la diretta complicità delle Autorità italiane."

"Chiediamo - conclude Casarini a nome di Mediterranea Saving Humans - che l'MRCC di Roma, nel suo ruolo di coordinamento, ordini immediatamente alla P. LONG BEACH di invertire la rotta e di sbarcare le persone in un porto sicuro europeo. Chiediamo in ogni caso che il Comandante e l'Armatore della petroliera non si rendano responsabili di un crimine contro queste 27 vite. Siamo già pronti a qualsiasi azione legale a difesa dei diritti di queste 27 persone."

h. 9:30 del 25 maggio 2023

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