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Ieri, il Tribunale di Ofer ha condannato Sami Huraini, attivista di Youth Of Sumud e coordinatore dei Comitati popolari per la Resistenza nonviolenta in Masafer Yatta, dove Mediterranea Saving Humans è attiva con il progetto Mediterranea with Palestine, ad un mese di carcere con la sospensiva, con le accuse di aggressione e aver organizzato una manifestazione illegale.
All’inizio del 2021, Huraini e altre centinaia di Palestinesǝ avevano organizzato una marcia spontanea per chiedere verità e giustizia per Harun Abu Aram, ucciso dall’esercito israeliano ad Al-Rakeez, villaggio palestinese che si trova nei Territori Occupati della Cisgiordania, per aver tentato di evitare il furto di un generatore elettrico da parte delle forze d’occupazione. Molti video, presentati come prove presso la corte, dimostrano che Huraini non abbia aggredito nessuno, ma che anzi sia stato l’esercito israeliano ad attaccare la manifestazione pacifica.
La condanna di Huraini si inserisce in un più ampio sistema incentrato sull'uso della detenzione come strumento di oppressione a cui sono sottoposti lǝ Palestinesǝ residenti nelle zone occupate in Area C, sotto il controllo amministrativo e militare israeliano, dove più di 2500 ordini militari regolano quasi ogni aspetto della loro vita. Il tasso di condanne di palestinesə che, a differenza dellə cittadinə israelianə, vengono giudicatə da un tribunale militare e non civile, è del 99.9%.
In particolare è considerata una manifestazione non autorizzata, reato per cui è stato condannato Huraini, qualsiasi raduno di più di 10 persone in cui si parli di politica, e chi partecipa rischia fino a 10 anni di carcere.
In tutta la Cisgiordania, le forze di occupazione israeliane da decenni stanno compiendo una lenta ma costante pulizia etnica ai danni della popolazione palestinese, che si manifesta in uccisioni, aggressioni, arresti e detenzioni arbitrarie, incendi e demolizioni di abitazioni ed edifici, furti di bestiame e devastazione dei campi coltivati da parte di coloni, esercito e polizia israeliani.
Ancora una volta, Israele, invece di perseguire gli assassini di Harun Abu Haram e tantǝ altrǝ civili, perseguita lǝ attivistǝ palestinesi che lottano per la propria terra, per la giustizia, l’autodeterminazione e la pace per il proprio popolo.