A cura di Consiglio direttivo di Mediterranea | 07 / apr / 2024

​​Sbarcate e in salvo a Lampedusa le 28 persone soccorse dalla barca "Safira"

​Ora la Missione 21 continua. A bordo un equipaggio di nove persone

Sono tutte sbarcate questa notte all’ 1.15 nel porto di Lampedusa e stanno bene le 28 persone soccorse ieri pomeriggio dalla barca a vela SAFIRA di MEDITERRANEA Saving Humans.

Il soccorso è avvenuto intorno alle ore 16 di domenica 6 aprile in acque internazionali, zona SAR di competenza maltese e tunisina, 35 miglia a sud-ovest dell’isola pelagica.

Alle 15.30 l’equipaggio di SAFIRA aveva infatti individuato l’imbarcazione in pericolo, non segnalata in precedenza, grazie all’osservazione dal ponte con i binocoli, mentre era impegnato dall’alba nel monitoraggio dell’area. 

Il team di Mediterranea Saving Humans durante l'operazione di rescue
Le persone soccorse a bordo della barca a vela Safira

Il Rescue Team di MEDITERRANEA procedeva ad assistere le persone a bordo dell’imbarcazione sovraffollata fornendo a tutte giubbotti di salvataggio, e contattava le autorità maltesi chiedendo un intervento di recupero. Queste, come spesso accade, prima non rispondevano alle chiamate e poi si rifiutavano di intervenire

A questo punto il nostro Rescue Team, dopo che il motore dell’imbarcazione, già in avaria, aveva preso fuoco, procedeva ad evacuare le persone mettendole tutte in salvo a bordo di SAFIRA. Qui i due medici del Team Sanitario prestavano loro le prime cure, considerando che i naufraghi erano partiti 52 ore prima dalla costa libica di Sabratha ed erano completamente stremati, con gravi problemi di disidratazione, per il lungo tempo trascorso in mare. 

Si tratta di 28 persone di diverse nazionalità – Sudan, Egitto, Marocco e Bangladesh - tra cui ben 12 minori non accompagnati, tutti in fuga dalla Libia. Le Autorità italiane ci assegnavano il porto di Lampedusa come luogo sicuro per lo sbarco, che SAFIRA ha raggiunto nella notte prima che una nuova perturbazione investisse da oggi il Mediterraneo centrale.

L’intervento di soccorso si è reso necessario a conclusione di una giornata particolarmente pesante in mare: l’ondata di violenze contro le persone migranti, in Libia come in Tunisia, ha provocato, non appena le condizioni metereologiche lo hanno minimamente consentito, numerose partenze dalle coste nordafricane. Si sono così registrati, a partire dalla notte tra venerdì 5 e domenica 6 aprile, una trentina di sbarchi a Lampedusa con l’arrivo di oltre 600 persone nella giornata di sabato e 830 domenica fino alla mezzanotte.

Purtroppo, tra le imbarcazioni di fortuna partite da Libia e Tunisia, qualcuno potrebbe non avercela fatta: alle 8.50 di domenica infatti SAFIRA notava prima diverse tavole di legno di colore giallo galleggiare come se fossero i resti di un naufragio e qualche minuto dopo il nostro equipaggio scorgeva tra le onde un corpo senza vita, quello di un ragazzo nero della presumibile età compresa tra i 15 e i 25 anni, che indossava un giubbino di colore beige. Invertita la rotta per procedere al recupero del corpo, per potergli dare identità e dignitosa sepoltura, quando però il nostro Team si avvicinava il corpo veniva inghiottito dai flutti scomparendo nel mare

L'imbarcazione in pericolo avvistata dal nostro Rescue Team

La Missione 21 di MEDITERRANEA Saving Humans era salpata nel tardo pomeriggio di venerdì 5 aprile dal porto di Lampedusa. A bordo di SAFIRA, barca a vela di 18 metri attrezzata con tutti i dispositivi di soccorso e messa a disposizione dall’Associazione che ne è proprietaria, un equipaggio di nove persone: due Skipper e Co-skipper, un Capo Missione, il Rescue Team e quello Sanitario. La Missione ripartirà nei prossimi giorni per continuare a monitorare le acque a sud di Lampedusa.

Lampedusa, 7 aprile 2025

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