A cura di Ufficio Stampa | 24 / ago / 2025

Sbarcate al sicuro a Trapani le 10 persone che abbiamo soccorso.

Avranno cure adeguate, nonostante l'ordine del Viminale di dirigersi a Genova.

Alle ore 20:45 di sabato 23 agosto, la nave Mediterranea ha attraccato al porto di Trapani, disobbedendo all’ordine del Viminale di dirigersi a Genova, per far sbarcare con urgenza le dieci persone sopravvissute agli eventi della notte tra mercoledì e giovedì scorsi al largo delle coste libiche.

Intorno alle 22:00 si è concluso lo sbarco dei 10 naufraghi, tra cui tre minori non accompagnati. Verso la mezzanotte, tutti e dieci sono stati accompagnati nelle strutture di accoglienza per ricevere cure, supporto medico e psicologico adeguato. 

Le persone soccorse erano state brutalmente aggredite, picchiate e gettate in mare, trattate come oggetti da smaltire. «Davanti a tutto questo, abbiamo scelto di riaffermare un principio basilare, oggi tutt’altro che scontato: la dignità e la vita umana vengono prima di ogni altra considerazione - afferma Laura Marmorale, presidente di Mediterranea Saving Humans - Lasciare per giorni dei naufraghi traumatizzati a bordo di una nave, esposti nuovamente a un contesto che ricorda loro l’inferno appena vissuto, è inaccettabile. È come costringere una persona ustionata a restare tra le fiamme. La cura comincia dalla comprensione, dalla capacità di mettersi nei panni degli altri. È per questo che abbiamo deciso di attraccare a Trapani».

«Siamo consapevoli delle conseguenze che questa decisione può comportare in un contesto in cui le operazioni di soccorso vengono penalizzate e criminalizzate, mentre i trafficanti di esseri umani e le violazioni sistematiche dei diritti prosperano impunite. Ma non possiamo accettare una visione del mondo in cui gli esseri umani sono trattati come merce - sottolinea Marmorale - Abbiamo detto no a questa logica disumana, perché ciò che oggi viene inflitto a chi è considerato “umanità di scarto”, domani potrebbe colpire tutti noi. Resistere a questa deriva significa difendere la nostra stessa umanità. E noi, come sempre, abbiamo scelto di farlo. Abbiamo messo un freno come abbiamo potuto». 

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