A cura di Consiglio direttivo di Mediterranea | 02 / set / 2024

Morto Bija. Trafficante di esseri umani. Collaborava con il Governo italiano

Ieri sera tutte le agenzie hanno battuto la notizia dell'uccisione avvenuta a Tripoli di "Bija", il trafficante di esseri umani e alto ufficiale della cosiddetta guardia costiera libica.

Bija, ricercato internazionale per crimini contro l'umanità, era la prova vivente delle collusioni tra il governo italiano, quello attuale e i precedenti, e i grandi trafficanti di persone, armi, droga, petrolio. Il fatto che Bija fosse un alto ufficiale di quella che viene definita "Guardia costiera" ma in realtà è una copertura anche per far viaggiare milioni di euro dall'Italia alla Libia, necessari per pagare il lavoro sporco di cattura in mare, deportazione e detenzione di migliaia di donne, uomini e bambinǝ migranti, non figura nemmeno come interrogativo nei lanci di agenzia. Si descrive questo esponente della milizia di Zawhya per come risulta dalle numerose inchieste, anche della Corte dell'Aja, ma poi non una parola sul fatto che fosse uno dei destinatari di soldi e mezzi forniti dall'Italia. Le sue foto a bordo delle motovedette italiane spiccano.

E dunque per noi, che Bija l'abbiamo conosciuto grazie ai racconti di persone migranti che abbiamo avuto a bordo, che ci hanno raccontato le torture, gli stupri, le sofferenze che era capace di infliggere ad altri esseri umani, non è la sua morte violenta il tema. I gangster, i capimafia, di solito vengono eliminati in questo modo. E qualcuno ora prenderà il suo posto, e non sarà migliore di lui. Il tema per noi è come sia possibile che questo paese, il nostro, non si fermi subito e chieda conto alla presidente del consiglio, al ministro Piantedosi, di questi rapporti con le mafie dei trafficanti e dei torturatori. Come è possibile che un parlamento come quello italiano, non batta ciglio vedendo queste cose. Anzi. Piantedosi, uno che "lavora sistematicamente" ai respingimenti di esseri umani, vietati dalla Convenzione di Ginevra, rivendica i suoi "successi". Ecco, ora che è morto Bija, dovranno certamente sostituirlo. Ma questo mondo abbonda di macellai, purtroppo.

Ma non chiedano a noi di "collaborare" con questi loro amici. Noi non collaboriamo con chi tortura, uccide, stupra e ottiene milioni di euro attraverso il business del respingimento. Quando Piantedosi ci punisce perché non abbiamo collaborato con i banditi, per noi è una medaglia al valore.

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