«Prima si salva
poi si discute»
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A bordo della nostra nave, dopo tre soccorsi, ci sono 92 persone superstiti, tra cui ben 31 minori non accompagnati.
Questa mattina, lungo la sua rotta verso Nord, dopo aver ricevuto diverse segnalazioni da Alarm Phone e dall’aereo civile di osservazione Seabird di Sea-Watch, la nave MEDITERRANEA ha individuato una imbarcazione in pericolo a circa 13 miglia a Sud-Est di Lampedusa.
Abbiamo immediatamente contattato la sala operativa della Guardia Costiera Italiana sull’isola pelagica, che ci ha comunicato l’impossibilità di intervenire con le sue motovedette, visto che erano tutte impegnate con numerosi casi SAR aperti. Ci siamo a questo punto coordinati con il Centro nazionale del soccorso marittimo (IT MRCC di Roma).
Il nostro team ha soccorso 27 persone che si trovavano, senza alcun salvagente, su un piccolo scafo in vetroresina sovraffollato a rischio di imminente naufragio. Nel giro di qualche minuto abbiamo imbarcato tutte le persone al sicuro sulla nostra nave.
A bordo di MEDITERRANEA ci sono in questo momento, dopo tre soccorsi, un numero complessivo di 92 persone superstiti, tra cui ben 31 minori non accompagnati.
Tutte loro sono in questi momento assistite dalla nostra équipe medica, ma trattandosi di persone vulnerabili e traumatizzate, che hanno sofferto inenarrabili violenze il Libia e i rischi della traversata, abbiamo chiesto per alle Autorità italiane competenti l’assegnazione del più vicino porto di sbarco. La situazione in mare dimostra ancora una volta quanto sia importante l’attività di soccorso, che va incentivata e non ostacolata.