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Nel mese di gennaio il numero di persone che si sono ritrovate costrette a fuggire, ad attraversare il Mediterraneo e che sono riusciti ad arrivare in Italia è pari a 4.959.
Nel mese di gennaio il numero di persone che si sono ritrovate costrette a fuggire, ad attraversare il Mediterraneo e che sono riusciti ad arrivare in Italia è pari a 4.959. Tra questi, vi sono 507 minori non accompagnati. Oltre il 60 per cento in più rispetto gli arrivi nello stesso periodo del 2022.
I team a bordo della navi umanitarie hanno contribuito al salvataggio di 527 persone, poco più del dieci per cento del totale. Il restante novanta per cento è sbarcato autonomamente o con il supporto delle motovedette della Guardia costiera italiana. Nelle stesse settimane, sessantasei vittime, al ritmo spaventoso di due al giorno. Una conferma, l’ennesima, di come la rotta del Mediterraneo centrale sia la più pericolosa soprattutto in un momento storico in cui la flotta umanitaria incontra tante difficoltà nei soccorsi, costrette per lo più a navigazioni tanto distanti dal posto in cui c’è davvero bisogno di una presenza.
Non più il porto più vicino al punto in cui si trova l’imbarcazione al momento del salvataggio, bensì porti decisi discrezionalmente dalle autorità italiane. Decisione che ha trovato spazio in un decreto-legge approvato negli ultimi giorni del 2022 dal Governo italiano e che, nel mese di gennaio, ha visto navi umanitarie colme di persone bisognose di aiuto navigare per giorni verso porti del centro e del nord Italia, come Ancona, La Spezia e Carrara.
Come affermato da ASGI, le nuove regole introdotte nel mese di dicembre, le quali impediscono alle navi umanitarie di soccorrere migranti in pericolo se è stato loro già assegnato un porto, non possono essere rispettate. Si avrebbe la violazione, infatti, della convenzione Onu sul diritto del mare e della convenzione Solas, oltre che dello stesso codice di navigazione italiano. Norme, queste, cui si aggiungono anche gli articoli 10 e 117 della Costituzione italiana, che riaffermano l’obbligo di soccorso imposto dal diritto internazionale.
Qui il report completo del mese di gennaio 2023 (link per il download):