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Riportiamo tradotto in italiano l'articolo di Emma Wallis, pubblicato su InfoMigrants il 17 gennaio, riguardo alla vicenda dell'imbarcazione salpata dalla Tunisia e scomparsa nel Mediterraneo
Continuano le ricerche di 40 Tunisinǝ dispersǝ nel Mediterraneo. Sia l'Italia che la Tunisia hanno dichiarato che, da quando le famiglie ne hanno denunciato la scomparsa la settimana scorsa, sono alla ricerca di queste persone
Le autorità italiane e tunisine stanno cercando circa 40 persone migranti tunisine date per disperse dopo essere salpate in direzione Italia l'11 gennaio.
La Guardia Nazionale tunisina ha diffuso un filmato, riportato dalla Reuters, in cui mostra le navi della Guardia Costiera impegnate nelle ricerche delle persone disperse, con il supporto di alcuni aerei.
Gli ultimi contatti con le persone, di età compresa tra i 18 e i 30 anni, risalgono a mercoledì (10 gennaio). Pare che provengano dalla zona di Sfax e che siano partite da quel porto mercoledì sera.
L'agenzia di stampa francese Agence France Presse (AFP), riferisce che, quando lǝ parenti hanno perso i contatti con loro durante la notte, hanno allertato la guardia nazionale.
Martedì l'agenzia di stampa italiana Agenzia Nova ha riportato che le ricerche si stanno concentrando nell’area della linea costiera tra Sfax e Mahdia. All'inizio della settimana sono state coinvolte nelle ricerche anche unità maltesi e italiane.
La Guardia Costiera italiana ha dichiarato al quotidiano regionale Il Giornale di Sicilia di aver allertato tutte le imbarcazioni presenti nella zona per aiutare nella ricerca della piccola imbarcazione che trasportava le persone migranti. "Abbiamo impiegato diverse imbarcazioni e i nostri aerei nelle ricerche", ha dichiarato un portavoce della Guardia costiera italiana, che ha aggiunto che le ricerche sono state inizialmente coordinate dalle autorità SAR maltesi, insieme al Centro di coordinamento del soccorso marittimo italiano (IMRCC).
Il portavoce della Guardia Costiera italiana ha aggiunto che, nel corso della settimana di ricerche, sono stati utilizzati mezzi navali e aerei della Guardia Costiera italiana, della Guardia di Finanza, nonché quelli navali maltesi e gli aerei di Frontex per cercare l'imbarcazione, ma non è stata trovata traccia di essa o di coloro che erano a bordo.
Il 13 gennaio, il giornalista italiano Sergio Scandura di Radio Radicale, che si occupa di migrazioni nel Mediterraneo, ha riassunto con un tweet lo status delle ricerche delle persone disperse.
Scandura ha ricostruito nel dettaglio le operazioni di ricerca e soccorso e il suo tweet è stato rilanciato da Alarm Phone, la hotline per le persone migranti in difficoltà nel Mediterraneo.
Nei primi 11 mesi del 2023, la Guardia Nazionale tunisina ha dichiarato di aver intercettato 69.963 persone in movimento che cercavano di raggiungere l'Italia. Si tratta del doppio rispetto al numero di persone intercettate nello stesso periodo dell'anno precedente. Circa tre quarti erano cittadinǝ di Paesi dell'Africa subsahariana.
Il destino di coloro che sono statǝ intercettatǝ in mare varia. Alcune persone migranti hanno riferito di essere state trattenute dalle autorità e poi rilasciate rapidamente. Altre - per lo più sub-sahariane - hanno raccontato a organizzazioni come Human Rights Watch di essere stati trattenute per settimane o addirittura per mesi in centri di detenzione sparsi per il Paese. Nel 2023, Human Rights Watch riporta che alcune di esse sono state prelevate da questi centri e espulse violentemente lungo i confini con la Libia e l'Algeria.
Dal febbraio 2023, la situazione per lǝ migranti sub-sahariane in Tunisia è peggiorata in seguito alle dichiarazioni razziste del presidente Kaїs Saїed.
Saїed ha identificato nelle persone migranti lǝ colpevoli del peggioramento della situazione economica e politica della Tunisia. In seguito alle sue dichiarazioni, molte persone sub sahariane hanno perso il lavoro e la casa e hanno subito violenze o discriminazioni per le strade del Paese.
Nel 2023, l'Agenzia delle Nazioni Unite per le migrazioni OIM ha registrato almeno 2.498 persone disperse sulla rotta del Mediterraneo centrale. Il numero effettivo di persone morte o disperse potrebbe essere molto più alto, poiché le partenze sono raramente, per non dire mai, registrate. Perciò i dati a nostra disposizione si basano sulle segnalazioni di famiglie e amicǝ oppure sulle quelle delle unità di ricerca e soccorso che si imbattono in un naufragio e trovano i corpi.
In copertina, foto: Guardia Nazionale tunisina
L'articolo in lingua originale