A cura di Alarm Phone | 17 / lug / 2023

La Tunisia non è un Paese sicuro! Continuano le deportazioni di massa nel deserto mentre l’UE negozia un nuovo accordo sull'immigrazione

Pubblichiamo il comunicato di Alarm Phone del 17 luglio sulla tragica situazione in Tunisia, tradotto in italiano.

Oggi, alle 8:56 CEST, Alarm Phone ha ricevuto questo messaggio da una persona che è stata deportata nel deserto dalle forze tunisine: "Non stiamo bene. Siamo stati attaccatǝ da soldati armati. Le forze libiche ci hanno sparato, ci hanno picchiato e hanno violentato le donne durante la notte. Sto esaurendo la batteria".

Questa persona è una tra le centinaia vittime delle deportazioni di massa nella regione di confine tra Tunisia e Libia e tra Tunisia e Algeria. Da circa due settimane, Alarm Phone riceve richieste di soccorso da parte di gruppi di persone che si trovano in condizioni terribili: il caldo è estremo, sono circondatǝ su entrambi i confini da forze armate, che bloccano le vie di fuga. Sono già stati segnalati diversi decessi e molte emergenze mediche. Tuttavia, le diverse autorità non forniscono alcuna assistenza medica.

Alarm Phone ha cercato di aiutare queste persone, ma nonostante tutte le prove fornite e le richieste di intervento, ONU, OIM e UNHCR non intervengono, mentre in alcune regioni l'assistenza umanitaria della Mezzaluna Rossa tunisina sarebbe stata subordinata all'accettazione dei cosiddetti "rimpatri volontari". Questo fallimento delle organizzazioni internazionali che dovrebbero proteggere i diritti dellǝ rifugiatǝ e dellǝ migranti è vergognoso.

Mentre sono in corso queste deportazioni di massa, ieri domenica 17 luglio 2023, l’UE si è accordata con il governo tunisino per un nuovo accordo sull’immigrazione. Al fine di cooperare "in modo più efficace in materia di migrazione", la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, il primo ministro italiano Giorgia Meloni e il primo ministro olandese Mark Rutte si sono recati in Tunisia e hanno concesso una cospicua assistenza finanziaria, dedicata alla gestione delle frontiere e alle misure "anti-trafficanti" della Tunisia.

Questo "Team Europe" ha stretto questo nuovo accordo con piena consapevolezza delle atrocità compiute dal governo tunisino. Soprattutto dal 21 febbraio, quando il presidente Kais Saied ha sostenuto pubblicamente teorie cospirative basate sul razzismo per colpire le persone nere in Tunisia, la violenza contro le persone di origine sub-sahariana si è intensificata, come Alarm Phone ha documentato e denunciato più volte.

Insieme alla società civile tunisina, stiamo cercando di combattere questi pogrom razzisti, ma spesso abbiamo le mani legate. In Tunisia, gli attori della società civile sono criminalizzati e perseguitati da parte delle autorità tunisine.

Se la Tunisia effettua deportazioni di massa, se le forze di sicurezza algerine e libiche aggrediscono e sequestrano le persone deportate, se l'UE appoggia politicamente e finanziariamente queste violazioni e le organizzazioni internazionali rimangono in silenzio, cosa possiamo fare quando riceviamo chiamate da persone che stanno lentamente morendo?

Continueremo a mantenere i contatti con coloro che sono statǝ costrettǝ a vivere nella regione desertica. Continueremo ad amplificare le loro voci che chiedono aiuto e a denunciare la violenza disumana e razzista che subiscono al confine.

Alarm Phone

Foto scattata da una persone deportata al confine tra Tunisia e Libia

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