«Chi salva una vita
salva il mondo intero»
Soccorriamo l’umanità insieme, sostieni le nostre missioni nel Mediterraneo.
E’ con grande gioia per l’onore che ci è stato riservato, che confermiamo la nostra partecipazione al grande evento “#notalone – World Meeting on Human Fraternity” previsto per il prossimo 10 giugno in collegamento mondiale da Piazza San Pietro a Roma.
Una delle otto “piazze” collegate in mondovisione con Roma, sarà la nostra nave, la Mare Jonio, che opera nella missione di soccorso civile nel Mediterraneo centrale insieme alle navi della Civil fleet europea.
Saremo collegati dal porto di Trapani, dove la Mare Jonio ospiterà a bordo per l’occasione diverse delegazioni di realtà laiche e cattoliche impegnate nei percorsi di solidarietà e accoglienza dei fratelli e sorelle migranti e nella lotta a difesa dei diritti umani e contro il razzismo. Oltre all’equipaggio della Mare Jonio e allə attivistə di Mediterranea Sicilia, saranno con noi lə ragazzə dell’Agesci zona Concadoro di Palermo, i gruppi Scout zona Netina Modica 1, le Sorelle Francescane del Vangelo della comunità di Palermo con il gruppo di ragazzə “Outsider - fuori dagli schemi”, il Vescovo di Trapani Mons. Fragnelli e quello di Palermo Lorefice. A Roma, una delegazione di Mediterranea sarà presente in Piazza San Pietro, guidata dal cappellano di bordo Don Mattia Ferrari.
Molti saranno gli interventi dalla Mare Jonio, per contribuire a riflettere insieme sul concetto di “fratellanza” e sui contenuti dell’Enciclica “Fratelli Tutti” di Papa Francesco, ma ne segnaliamo uno in particolare: quello di Ibrahima Lo, oggi giovane scrittore e attivista di Mediterranea, che ha conosciuto i lager in Libia e il dramma del naufragio in mare.
La scelta coraggiosa dei promotori di questo grande evento, di coinvolgere una nave del soccorso civile come la Mare Jonio, non ci sfugge: nel pieno della criminalizzazione di chi è in mare per soccorrere fratelli e sorelle, in nome della fratellanza umana innanzitutto, dare questa possibilità è un atto forte, radicale, di presa di parola senza ambiguità, per stare dalla parte di chi soffre, dei più deboli ed indifesi tra noi. Le immagini della strage di Cutro, “che si doveva evitare”, come ha detto Papa Francesco, sono ancora davanti ai nostri occhi.
Ci ritroveremo a bordo della Mare Jonio al porto di Trapani a partire dalla mattinata del 10 giugno: spezzeremo il pane insieme, per celebrare una “rinnovata alleanza” tra donne e uomini di buona volontà che hanno scelto la fraternità e non l’odio o l’esclusione come forma di vita, per poter vedere crescere un mondo più giusto per tutti.
In queste ore abbiamo anche appreso del ricovero urgente del nostro Papa Francesco: sappia che potrà contare su di noi, che da bordo della nostra nave arriverà tutto l’amore possibile per stargli vicino, per dargli forza.