«Prima si salva
poi si discute»
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La Camera dei Deputati ha garantito l’impunità ai ministri Nordio e Piantedosi e al sottosegretario Mantovano che hanno organizzato e protetto la fuga di Almasri.
La Camera dei Deputati ha garantito l’impunità ai ministri Nordio e Piantedosi e al sottosegretario Mantovano che hanno organizzato e protetto la fuga di un pericoloso ricercato libico per crimini contro l’umanità, il boia di Mitiga Almasri.
Questo voto permette ai tre di evitare un giusto e sacrosanto processo per il reato gravissimo del quale si sono macchiati utilizzando i poteri dello Stato. Un reato che ha soprattutto permesso che uno stupratore di bambini, un assassino e torturatore di persone inermi, possa continuare indisturbato a farlo. Sulla coscienza di questi tre privilegiati e garantiti membri del governo, peserà il sangue delle vittime di Almasri.
Se il Parlamento li ha oggi protetti, la storia li ha già condannati. Ma questa impunità travestita da immunità, è la conseguenza degli accordi tra Italia e Libia siglati nel 2017 con il “Memorandum”: l’aver assoldato e pagato milizie armate come quella di Almasri, per catturare, detenere e uccidere migranti in modo che non possano giungere sulle nostre coste nel tentativo di avere una speranza di vita.
Il Memorandum va messo sotto processo, non solo i singoli poco onorevoli membri del governo che lo attuano proteggendo i loro compari libici. Il suo rinnovo automatico, previsto a inizio novembre, va fermato.