A cura di Consiglio Direttivo | 23 / mag / 2025

I nostri capomissione spiati fin dal 2019. "Inquietante tentativo di costruire montature giudiziarie"

Apprendiamo stamattina da rivelazioni della stampa che Mediterranea Saving Humans e almeno due tra i suoi capomissione sono stati spiati dai servizi segreti fin dal 2019, anno in cui effettuavamo il primo di tanti successivi soccorsi in mare, dei quali possiamo solo andare orgogliosi e grati. 


Il 2019 è stato l’anno dei “porti chiusi”, del tentativo di bloccare, con decreti e navi militari, la nostra Mare Jonio con a bordo donne, uomini e bambini soccorsi in mare. Il ministro dell’Interno di allora, durante il governo Conte 1, era Matteo Salvini. Il suo capo di gabinetto, quello che scriveva materialmente i provvedimenti che impartivano gli ordini, illegali e illegittimi, di “fare guerra” a poveri, migranti e alle navi del soccorso civile, era Matteo Piantedosi. 


Dal 2019 quindi, il potere politico tenta, utilizzando i servizi segreti, di costruire montature giudiziarie contro di noi, fornendo a varie procure della Repubblica dossier creati ad arte attraverso la manipolazione di intercettazioni “preventive”, per ottenere la messa in stato di accusa della solidarietà. 


È questa un’attività illegittima e anticostituzionale di attacco agli attivisti della società civile e oppositori politici, tratto tipico dei regimi e che viene esercitata in nome di un “pericolo per la sicurezza nazionale” che ovviamente non esiste. Mentre il vero pericolo per le libertà e la democrazia è costituito dall’uso politico di apparati di polizia e militari contro i diritti costituzionali e le convenzioni internazionali. 


In questi anni sono stati chiesti più volte a procuratori della Repubblica anche arresti in carcere per i nostri capomissione, ma per fortuna nessuno degli inquirenti, finora, si è prestato a tanto. I dossier vengono recapitati alle varie procure, sotto forma di “relazioni di polizia giudiziaria” e vi si ipotizza, scritto nero su bianco, “attività sovversiva finalizzata al cambiamento delle politiche migratorie dell’Italia e dell’Unione Europea”. Non sono un problema per il potere politico i lager in Libia dove vengono incarcerati, violentati, torturati degli innocenti. Non sono un problema le deportazioni nel deserto di migliaia di esseri umani, senza acqua e cibo, fatti sparire tra le dune, come si fanno sparire quelli costretti alla morte per annegamento in mezzo al mare. Per il potere politico il problema è chi salva, non chi fa morire. Ebbene, di fronte a questo, noi non vogliamo nemmeno commentare: ognuno decida da che parte stare. 


Al potere politico di ogni stagione dobbiamo solo una risposta: continueremo a fare quello che facciamo ancora più di prima. Potete spiarci, mandarci sotto processo, potete arrestarci, il potere ce l’avete voi in mano. Noi non lo vogliamo, perché come si vede, il potere corrompe l’anima. Per l’umanità, per la solidarietà, per la giustizia e contro odio e intolleranza noi andiamo avanti, senza alcun rancore: non ci avrete mai come volete voi.

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