A cura di Consiglio Direttivo | 05 / giu / 2025

I nostri attivisti intercettati e spiati per 5 anni da 4 governi diversi. Tutto a posto ?

La relazione del Copasir, resa pubblica oggi, ammette candidamente che siamo in un paese dove governi di varia natura possono attivare i servizi segreti per spiare chi si batte per i diritti umani, siano essi attivisti di organizzazioni come Mediterranea che si occupano del soccorso civile in mare, o rifugiati, torturati in Libia,ai quali è stata riconosciuta la protezione internazionale. Tutti i governi degli ultimi 5 anni hanno avallato questa pratica

Il governo attuale invece, attraverso la guida del sottosegretario Mantovano, ha deciso di alzare il livello, e di utilizzare un software militare per continuare ad impegnare i servizi segreti contro di noi. Tutti ci hanno spiato, ma è Mantovano che firma per usare Paragon Graphite “strumento molto più invasivo, con il quale si possono attivare da remoto i microfoni dei cellulari per registrare anche le conversazioni ambientali”. 

Tutto bene? Tutti contenti dunque, di questa “democratica” attività bipartisan? Siamo nel paese dove il torturatore libico Almasri è trattato come una “risorsa nazionale”, e noi come una “minaccia alla sicurezza”. E che dire poi dei risultati dell’indagine sugli altri spiati? Don Mattia Ferrari, nostro cappellano di bordo, e i giornalisti di Fanpage Cancellato e Pellegrino, “non risultano negli elenchi”. E allora chi è stato? 

Emerge un quadro alquanto cupo da questa relazione, e infatti le conclusioni che la chiudono ne descrivono i tratti: “Anche con riferimento a tale questione, il Comitato invita le Camere ad avviare una riflessione sull’opportunità di adottare iniziative normative volte a garantire l’effettiva distruzione dei contenuti intercettati attraverso l’utilizzo delle più sofisticate tecnologie di captazione”. La traduzione la facciamo noi: i dossier costruiti contro i nostri attivisti sono oggi in mano anche a soggetti criminali appartenenti alle milizie libiche, che hanno la possibilità di agire indisturbati in Italia e in altri paesi europei. Non vi è alcuna garanzia, per bocca del Copasir stesso, che i materiali siano stati distrutti come prevede la legge. Noi non abbiamo niente da nascondere, se non i nomi di coloro che possono testimoniare contro i torturatori libici come Almasri. Nemmeno loro oggi, quelli dei governi democratici del memorandum Italia Libia, hanno più niente da nascondere.

Torna alle notizie

Altri "Articoli e editoriali"

«Chi salva una vita
salva il mondo intero»

Soccorriamo l’umanità insieme, sostieni le nostre missioni nel Mediterraneo.

«Fai qualcosa di concreto
per la Pace»

Le nostre missioni in Ucraina hanno bisogno di te per aiutare la popolazione civile.

Essere strumento della Resistenza nonviolenta

Aiutaci a stare affianco della popolazione palestinese

Seguici
lungo il viaggio!

Lasciaci i tuoi contatti per ricevere NAVTEXT, il nostro servizio aperto a tuttə di aggiornamento periodico sulle attività di mare e di terra.

Disclaimer

  • Dichiaro di aver preso visione dell’informativa sulla privacy e acconsento al trattamento dei dati.