A cura di Consiglio direttivo di Mediterranea | 12 / apr / 2024

Caso Mare Jonio: il ministro Piantedosi ha mentito al Parlamento. “La motovedetta libica è intervenuta sparando, dopo che la nave italiana aveva già iniziato il soccorso.”

Mediterranea Saving Humans: “perché il Viminale avalla la falsa ricostruzione della cosiddetta guardia costiera libica e ne copre il criminale operato?”

Rispondendo ieri pomeriggio in Senato all’interrogazione urgente presentata dal senatore Antonio Nicita in merito all’attacco armato da parte della motovedetta libica 658 “Fezzan”, avvenuto lo scorso 4 aprile in acque internazionali, contro naufraghə in acqua e lə soccorritorə della nave italiana MARE JONIO, il ministro Matteo Piantedosi ha mentito al Parlamento. Il titolare dell’Interno ha infatti affermato che la nostra MARE JONIO sia intervenuta in un “momento successivo, avvicinandosi alla motovedetta Fezzan quando questa aveva già assolto gli obblighi di salvataggio in mare.”

È clamorosamente falso.

Come dimostrano le nuove immagini video che diffondiamo oggi, la MARE JONIO individua l’imbarcazione in pericolo con oltre 45 naufraghə a bordo alle ore 16:40 del 4 aprile e il nostro Team Rescue inizia le operazioni di soccorso quando sulla scena non c’è nessun’altra imbarcazione presente. Anzi, proprio durante il nostro intervento, si può ascoltare la motovedetta libica che, distante ancora alcune miglia, chiede via radio vhf alla MARE JONIO informazioni sulla barca in pericolo. La cosiddetta guardia costiera libica arriverà infatti, a grande velocità, soltanto venti minuti dopo l’inizio del soccorso, alle ore 17:00, quando il nostro Team ha già distribuito i giubbotti di salvataggio allə naufraghə e si sta apprestando a trasferire le prime persone sulla MARE JONIO.

Il ministro Piantedosi ha quindi mentito al Parlamento. E lo ha fatto sapendo di mentire. Infatti, al momento dello sbarco delle 56 persone soccorse, nel porto di Pozzallo lo scorso 5 aprile, i nostri Comandante e Capomissione non solo hanno reso spontanee dichiarazioni all’Autorità marittima ricostruendo puntualmente i fatti avvenuti, ma hanno anche consegnato documentazione fotografica e video sia alla Guardia Costiera italiana sia alle forze di Polizia direttamente dipendenti dal Viminale presenti al molo.

Perché – ci chiediamo, ma dovrebbe chiedersi chiunque abbia a cuore la democrazia nel nostro Paese – il Ministro dell’Interno ha avallato la falsa ricostruzione delle sedicenti “autorità libiche” e copre in questo modo le criminali azioni della cosiddetta guardia costiera libica? Perché il Governo italiano non difende invece lə naufraghə e lə soccorritorə che, con una nave battente bandiera italiana, sono stati bersagli e vittime di un deliberato attacco armato?

Il ministro Piantedosi ha mentito al Parlamento, non solo per giustificare i provvedimenti punitivi di fermo amministrativo e sanzione pecuniaria contro la nostra nave MARE JONIO, ma anche e soprattutto per difendere l’ormai indifendibile collaborazione tra il Governo italiano e le milizie libiche, responsabili – come si è visto anche il 4 aprile – di innumerevoli e sistematiche violazioni del diritto marittimo e umanitario internazionale. Una collaborazione che deve finire. Subito.

Pozzallo, 12 aprile 2024

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