A cura di Consiglio Direttivo Mediterranea | 15 / ott / 2023

47 persone soccorse e sbarcate dalla MARE JONIO a Lampedusa

Positiva conclusione del primo intervento della Missione 14 di MEDITERRANEA Saving Humans 

Si è conclusa con lo sbarco delle 47 persone soccorse a Lampedusa, porto assegnato dalle Autorità italiane, il primo intervento della quattordicesima missione di monitoraggio e osservazione in mare di MEDITERRANEA Saving Humans. 

Le persone soccorse, tra cui 7 donne, una bambina di sette anni e 16 minori non accompagnati avevano preso il mare da Sfax, in Tunisia, in fuga dalle violente campagne razziste e dalle conseguenti difficili condizioni di vita provocate dal regime autoritario di Kaïs Saïed verso le persone provenienti dall'Africa subsahariana. Le nazionalità delle persone soccorse sono infatti: Burkina Faso, Camerun, Costa d’Avorio, Gambia, Mali, Senegal Sudan e Sud Sudan. Nonostante un caso di ipotermia, ferite causate dalle lamiere della barca in ferro su cui si trovavano e ustioni provocate dal contatto con la benzina, lə naufraghə sono adesso in buone condizioni di salute. 

“Siamo salpatə da Trapani venerdì sera e ieri verso le 15 eravamo già a sud ovest dell'isola di Lampedusa. Abbiamo ricevuto da parte di Alarm Phone e dell'aereo Seabird di Sea-Watch diverse segnalazioni di imbarcazioni in pericolo nella zona SAR attribuita alla Libia. Stavamo appunto facendo rotta verso sud in direzione delle ultime posizioni conosciute di questi casi, - racconta Sheila Melosu, capomissione a bordo di MARE JONIO - quando, durante i nostri turni di osservazione coi binocoli, a circa 40 miglia nautiche da Lampedusa, abbiamo individuato questa imbarcazione in ferro stracarica di persone. Quando ci siamo avvicinati abbiamo verificato che stava già imbarcando acqua e rischiava di capovolgersi. Abbiamo immediatamente contattato il nostro Centro di coordinamento dei soccorsi l'MRCC di Roma e le Autorità maltesi competenti per l'area, chiedendo loro istruzioni. Di fronte al silenzio di Malta e al concreto rischio che la barca affondasse, abbiamo dovuto procedere al salvataggio di tutte le persone a bordo della Mare Jonio, dove abbiamo potuto prestare le prime cure. A tarda sera MRCC di Roma ci ha comunicato l'assegnazione del porto di Lampedusa come POS per lo sbarco. Le operazioni sul molo dell'isola si sono tranquillamente concluse alle 3 della notte scorsa." 

"Anche questo caso dimostra come sia fondamentale la presenza delle navi della Flotta Civile nel Mediterraneo centrale. - prosegue Melosu - Senza il nostro intervento, questa barca, che non era stata segnalata da nessuno, poteva affondare da un momento all'altro con conseguenze tragiche per le 47 persone a bordo. Aggiungendosi a uno stillicidio di naufragi invisibili, soprattutto lungo la rotta tunisina, decine di 'piccole' Cutro e Pylos che hanno portato ad oltre 2.300 il numero delle vite perse negli ultimi nove mesi nel Mediterraneo centrale." 

"Nonostante gli ostacoli creati negli ultimi mesi dal Governo - aggiunge la presidente di MEDITERRANEA Saving Humans Laura Marmorale - non ci fermeremo e continueremo a intervenire in mare insieme alla Flotta civile e alla più ampia comunità del soccorso. Colpisce come alla nave Geo Barents di MSF, che ha soccorso 63 persone in pericolo più a sud della Mare Jonio, sia stato assegnato il porto di Genova invece che un più vicino porto siciliano, come avvenuto giustamente nel nostro caso. Questo atteggiamento punitivo del Governo nei confronti delle navi non governative deve finire: non si possono costringere lə naufraghə a ulteriori sofferenze con inutili giorni di navigazione prima dello sbarco. Tutte le navi che soccorrono, siano esse della Guardia Costiera e militari mercantili o della flotta civile, devono poter sbarcare nel più vicino porto utile." 

"Sono invece particolarmente felice del soccorso effettuato ieri - conclude la presidente di MEDITERRANEA - perché, proprio in giorni in cui dal resto del mondo arrivano solo messaggi di violenza e guerra, distruzione e morte, è qui la vita a prevalere, la vita di persone sottratte a morte certa e a cui auguriamo un futuro migliore in Europa."

Lampedusa, 15 Ottobre 2023

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