Med Care 4 Ukraine - Staffetta Umanitaria #8

10 / apr / 2023 17 / apr / 2023

Da Berlino a Leopoli

Nella primavera 2023, Mediterranea Berlino è partita per una missione in programma da più di un anno. All'inizio della guerra, nel marzo 2022, eravamo già stati in Ucraina (Odessa) e nei suoi paesi confinanti (Romania e Moldavia) principalmente per scopi di ricerca (qui reporto completo).

Quest'anno abbiamo deciso di ritornarci con l’ottava missione di rifornimento all’interno del progetto Med Care portando aiuti umanitari a Leopoli e alle nostre organizzazioni partner della zona. La campagna di raccolta fondi e donazioni è iniziata a Berlino il 24 febbraio. In un mese e mezzo abbiamo raccolto aiuti umanitari sufficienti per riempire un furgone: cibo in scatola, prodotti per l'igiene, vestiti. Il giorno della partenza era stato fissato per il 10 aprile, il che significa che saremmo stati in Ucraina in occasione della Pasqua ortodossa, una data simbolica.

Il viaggio da Berlino a Leopoli non è stato breve: abbiamo dovuto interrompere il viaggio in Polonia, a Wroclaw, prima di raggiungere il confine ucraino. Dopo un giorno e mezzo di viaggio, siamo finalmente arrivati. L'alloggio è stato gentilmente fornito dalla comunità religiosa di Don Bosco.

Foto di Ian Clotworthy

La prima organizzazione partner che abbiamo visitato e a cui abbiamo consegnato aiuti umanitari è stata Insight, una ONG transfemminista che offre sostegno a donne e bambini piccoli. Al nostro arrivo siamo stati accolti da Kristina, che ha raccontato del loro lavoro quotidiano e delle difficoltà che affrontano fin dall'inizio della guerra. 

Abbiamo incontrato molte donne che stavano partecipando a un workshop: la tradizionale lezione di pittura delle uova (Pysanka) e come ospiti siamo stati anche noi invitati a partecipare.

Successivamente, Katarina di Bakhmut e Irina di Slowiansk hanno chiesto di parlare con noi e persino di essere intervistate davanti alla telecamera. Hanno raccontato le loro esperienze come profughe del Donbass di lingua russa costrette a integrarsi in una cultura a cui erano praticamente estranee. Contrariamente alle nostre aspettative però (e ad altre storie che avevamo sentito tra i rifugiati ucraini a Berlino), le due donne non avevano subito alcuna discriminazione e la loro volontà di resistere così come il sostegno alla leadership politica di Zelensky è piu forte che mai.

Il giorno dopo abbiamo conosciuto un'altra realtà locale: le comunità religiose che accolgono i rifugiati a Leopoli. Al monastero di Brukovich, Padre Pantelimon ci ha ringraziato per il sostegno e ci ha detto che ciò di cui i 200 rifugiati avevano maggiormente bisogno era la pace. Tutti sono riusciti a vivere insieme solo mettendo da parte le differenze politiche e linguistiche. Poi ci ha invitato a partecipare alla messa domenicale di Pasqua e al pranzo tradizionale. 

Quel giorno abbiamo consegnato non solo i giocattoli per i bambini che vivono al monastero di Brukovich, ma anche gli indumenti all'organizzazione Med Psy Help situata presso la stazione ferroviaria principale di Leopoli: i volontari sono presenti sul posto dal 24 febbraio, nei turni diurni e notturni; i treni e gli autobus di evacuazione continuano ad arrivare due volte al giorno.

Il terzo giorno ci aspettavano al campo di Strisjki Park. Nei due edifici del Politecnico c'erano stanze (ed ex palestre) che ospitavano circa 200 persone in condizioni molto difficili: le enormi palestre erano piene di posti letto, molti dei profughi erano bambini o anziani bisognosi di cure mediche.


Il Prof. Micola, la persona incaricata di coordinare i pochi volontari presenti, ci ha detto che avevano bisogno principalmente di prodotti igienici e per la pulizia di base, considerando che tutti gli abitanti si prendevano cura di se stessi e i pasti erano già forniti da organizzazioni internazionali come World Kitchen. Abbiamo consegnato tutto ciò che avevamo e promesso di tornare il giorno dopo con più provviste.

Quel venerdì avremmo visto ancora una comunità che lottava per sopravvivere. Nella chiesa di Solonka, Padre Gregory ospita circa 40 persone: non profughi ucraini, ma persone rom. Ci ha chiesto se il nostro aiuto fosse rivolto solo ai rifugiati o a tutti i bisognosi. Ci ha inoltre chiesto assistenza medica non solo per tutti gli abitanti della residenza, ma anche per le 25 famiglie che vivono in un campo informale situato a 12 km da Solonka. Abbiamo consegnato tutto il cibo e i dolci che avevamo nel furgone ai residenti di Solonka, il che ha reso molto felici soprattutto i bambini. Per quanto riguarda le cure mediche, il nostro team sanitario le ha fornite nei giorni seguenti.

L'ultima visita quel giorno è stata al campo container di Sikhiv. Quasi 800 persone risiedono nei nuovi e puliti container allestiti in un tranquillo quartiere di Leopoli. La differenza rispetto all'alloggio di Strisjki Park è lampante. I rifugiati qui hanno anche una cappella dove possono pregare. Padre Andri ci ha detto che la fede è stata il sostegno più grande in questi ultimi 14 mesi difficili. Dopo aver consegnato gli ultimi pacchi di aiuti umanitari raccolti a Berlino, Padre Andri ci ha mostrato la struttura. Siamo rimasti sorpresi dallo scoprire che il campo era stato eretto con l'aiuto del governo polacco e con i fondi forniti da UKaid.

Ancora una volta abbiamo chiesto dei casi di discriminazione etnica e delle tensioni politiche, considerando che Leopoli è ben nota per i suoi tratti nazionalistici, ma padre Andri ha sottolineato come le persone in questa guerra abbiano sentito di più la necessità di unirsi, piuttosto che di dividersi.

L’ultima visita è stata effettuata presso la Comunità di Sant'Egidio. Qui i coordinatori ci hanno ricevuto sia il sabato che la domenica di Pasqua. Ci hanno spiegato le loro attività e il sostegno dato a centinaia di famiglie di sfollati interni. Al momento, nell'area di Leopoli ci sono circa 250.000 sfollati interni, una vera sfida per la città, le autorità e le organizzazioni umanitarie. Tuttavia, ognuno sta facendo la propria parte e aiuta nel miglior modo possibile.

Il sabato di Pasqua abbiamo anche incontrato gli attivisti di altre due organizzazioni che erano venuti a Leopoli per incontrarci: Martin, della ONG ceca Koridor UA, un nostro vecchio contatto, e Maddy di Stay Safe UA, un'organizzazione che avevamo contattato poco prima dell'inizio della missione (per motivi logistici).

Koridor UA è attualmente attiva nell'area di Ternopil dove supportano migliaia di sfollati interni così come a Odessa, dove sta fornendo supporto logistico.

La domenica di Pasqua è stato l'ultimo giorno trascorso a Leopoli: il pranzo al monastero di Brukovich, in compagnia di altre 100 persone rifugiate, resterà un meraviglioso ricordo del valore della comunità in tempi di avversità. Non sappiamo cosa accadrà nei prossimi mesi di guerra, qualunque cosa accada, queste persone saranno in grado di affrontarla. Insieme.

La fratellanza si trasforma in Resistenza.

Torna alle missioni

«Chi salva una vita
salva il mondo intero»

Soccorriamo l’umanità insieme, sostieni le nostre missioni nel Mediterraneo.

«Fai qualcosa di concreto
per la Pace»

Le nostre missioni in Ucraina hanno bisogno di te per aiutare la popolazione civile.

Seguici
lungo il viaggio!

Lasciaci i tuoi contatti per ricevere NAVTEXT, il nostro servizio aperto a tuttə di aggiornamento periodico sulle attività di mare e di terra.

Disclaimer

  • Dichiaro di aver preso visione dell’informativa sulla privacy e acconsento al trattamento dei dati.