Med Report è la rivista mensile online che approfondisce tematiche specifiche e di attualità nel contesto delle frontiere europee di mare e di terra, sempre più esternalizzate.
Il cuore del lavoro è rappresentato dai dati raccolti giorno per giorno sugli avvenimenti nelle zone di ricerca e soccorso (SAR) nel Mediterraneao centrale.
La rivista contiene inoltre le analisi di borderline-europe.
Nel mese di febbraio il numero di persone che si sono ritrovate costrette a fuggire, ad attraversare il Mediterraneo e che sono riusciti ad arrivare in Italia è pari a 9.474. Tra questi, vi sono 1.205 minori non accompagnati.
La drammatica tragedia davanti le coste di Cutro riporta al centro del dibattito, ancor una volta, il tema dei flussi migratori nel territorio italiano. Numeri cui trova risposta la strategia del governo Meloni, indirizzata alla stretta al lavoro delle organizzazioni non governative e, altresì, a un pressing politico e diplomatico in Europa per cambiare le regole in tema di diritto di asilo.
«Non si può morire così, ognuno di noi avrebbe potuto fare di più». Uno dei messaggi, questo, apparso in uno striscione posto all’esterno del PalaMilone, dove è stata allestita la camera ardente con le salme delle vittime dell’ennesimo naufragio che ha trovato luogo, questa volta, di fronte le coste di Cutro. L’imbarcazione era partita dalle coste turche con a bordo circa 180 persone. Questi dati sono elaborati sulla base delle informazioni fornite dal Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del Ministero dell’Interno. I dati si riferiscono agli eventi di sbarco rilevati entro le ore 8.00 del giorno di riferimento. Poche ore dopo, raggiunta da un caicco, erano salite a bordo ancora altre persone. La sera di tre giorni dopo Frontex individua la fragile imbarcazione descrivendola come in «buone condizioni di galleggiabilità». “Buone condizioni”, eppure, che la porteranno a spezzarsi a metà poche ore dopo, nella notte, con centinaia di vite umane nel mare. Più della metà annegheranno: un numero che aumenterà sempre più nei giorni successivi.
16 marzo 2023 — a cura di: Redazione Med Report
Nel mese di gennaio il numero di persone che si
sono ritrovate costrette a fuggire, ad attraversare
il Mediterraneo e che sono riusciti ad arrivare in
Italia è pari a 4.959. Tra questi, vi sono 507 minori
non accompagnati.
Oltre il 60 per cento in più
rispetto gli arrivi nello stesso periodo del 2022.
I team a bordo della navi umanitarie hanno
contribuito al salvataggio di 527 persone, poco
più del dieci per cento del totale. Il restante
novanta per cento è sbarcato autonomamente
o con il supporto delle motovedette della
Guardia costiera italiana.
Nelle stesse settimane,
sessantasei vittime, al ritmo spaventoso di due
al giorno.
Una conferma, l’ennesima, di come
la rotta del Mediterraneo centrale sia la più
pericolosa soprattutto in un momento storico in
cui la flotta umanitaria incontra tante difficoltà
nei soccorsi, costrette per lo più a navigazioni
tanto distanti dal posto in cui c’è davvero
bisogno di una presenza.
12 febbraio 2023 — a cura di: Redazione Med Report
Nel mese di dicembre il numero di persone che si sono ritrovate costrette a fuggire, ad attraversare il Mediterraneo e che sono riusciti ad arrivare in Italia è pari a 10.799. Tra questi, vi sono 735 minori non accompagnati. Oltre centomila persone sono arrivate in Italia nel 2022. Il 28 dicembre, in particolare, è stato il giorno del mese di dicembre con più arrivi: 939. Il mese con più sbarchi, invece, è stato agosto, con 16.822.
Dopo l’approvazione del decreto del governo italiano che impone un nuovo codice di condotta sulle attività di salvataggio in mare da parte delle Organizzazioni non governative, critiche sono arrivate dal Garante dei detenuti e delle persone private della libertà, Mauro Palma, il quale ha espresso una serie di perplessità. Riflessioni aventi ad oggetto le domande di protezione internazionale a bordo, al soccorso singolo, alle sanzioni emesse in via amministrativa e senza il vaglio della magistratura.
Il garante Mauro Palma ha precisato che «il diritto internazionale marittimo non individua il comandante di una nave quale competente a determinare lo status di coloro che ricadono temporaneamente sotto la propria tutela a seguito di un’operazione di salvataggio e non è dunque in alcun modo tenuto a richiedere alle persone soccorse se vogliano presentare domanda di protezione internazionale».
I dati aggiornati all’11 dicembre 2022, forniti dal Missing Migrants Project, a cura dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni, testimoniano che dal 2014 a oggi nel Mare Nostrum sono morti o scomparsi 25.331 migranti. Ad aumentare l’orrore dei numeri, è comprendere come si tratti di una cifra comunque inesatta, perché il numero di vittime è sicuramente molto più elevato considerando chi è rimasto vittima o disperso lungo le rotte terrestri attraverso il deserto del Sahara e le zone di confine.
Qui il report completo del mese di dicembre 2022
15 gennaio 2023 — a cura di: Redazione Med Report
Nel mese di novembre il numero di persone che si sono ritrovate costrette a fuggire, ad attraversare il Mediterraneo e che sono riusciti ad arrivare in Italia è pari a 9.300. Tra questi, vi sono 2.022 minori non accompagnati.
In un vertice dello scorso 25 novembre, la Commissione europea ha presentato un programma di 20 punti fatto di linee guida. Un tentativo, questo, di rabbonire l’Italia con un piano d’azione per il Mediterraneo centrale nelle more che i 27 Paesi dell’Unione riescano a trovare un ancora lontanissimo accordo sul Patto asilo e immigrazione che modifichi radicalmente il regolamento di Dublino.
Tra i punti, un partenariato con i Paesi africani, percorsi di immigrazione legale, rafforzamento dei meccanismi di solidarietà (i quali resteranno comunque volontari), accelerazione dei rimpatri. Niente più che linee guida, ancor una volta: niente più che proclami che l’Europa non si sia già impegnata a fare senza poi mai passare ai fatti. In queste settimane nuovi inviti sono arrivati anche da parte del Presidente Mattarella: la gestione dei flussi migratori come «una questione decisiva e globale» che non si eclisserà. È necessario «affrontare insieme queste sfide in uno spirito di forte solidarietà». «Diplomazie, organizzazioni nazionali e internazionali, a cominciare dall’Unione europea, sono chiamate a un impegno comune. In gioco ci sono la vita, il destino e la dignità degli esseri umani».
Qui il report completo del mese di novembre 2022
15 dicembre 2022 — a cura di: Redazione Med Report
Nel mese di ottobre il numero di persone che si sono ritrovate costrette a fuggire, ad attraversare il Mediterraneo e che sono riusciti ad arrivare in Italia è pari a 13.716. Tra questi, vi sono 2.161 minori non accompagnati.
Numeri, ancor una volta, estremamente vicini a quelli del mese precedente e così tanto distanti dalla retorica dell’emergenza immigrazione che ha caratterizzato i precedenti mesi. Il 3 ottobre è stato il nono anniversario del naufragio, avvenuto quel giorno del 2013, in cui al largo di Lampedusa persero la vita 368 persone. Da quel 3 ottobre ad oggi oltre 24.000 rifugiati e migranti sono morti o risultano dispersi nel mar Mediterraneo.
Il 26 ottobre, in un’intervista con La Stampa, il nuovo ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha sostenuto la tesi secondo cui le navi delle organizzazioni non governati «sono un fattore di attrazione per i migranti».
Una tesi già lanciata più volte da chi cerca di criminalizzare il soccorso in mare, eppure mai dimostratasi vera. Non esiste alcuno studio, infatti, che supporti la teoria del «pull factor». Al contributo delle Ong non consegue un aumento degli arrivi dei migranti. Una tesi poco solida, eppure così tanto utilizzata nei proclami politici.
Qui il report completo del mese di ottobre 2022
15 novembre 2022 — a cura di: Redazione Med Report
Nel mese di settembre il numero di persone che si sono ritrovate costrette a fuggire, ad attraversare il Mediterraneo e che sono riusciti ad arrivare in Italia è pari a 14.157. Tra questi, vi sono 1.719 minori non accompagnati.
Numeri estremamente vicini a quelli del mese precedente. Eppure, per nulla vicini alla retorica dell’emergenza immigrazione che ha caratterizzato i precedenti mesi. Nelle urla dei politici troviamo la descrizione di un Paese per nulla vicina alla realtà. Un fenomeno ordinario, per converso, utilizzato e sfruttato per interessi personali, con una precisa comunicazione emotiva e propagandistica.
Domenica 25 settembre è avvenuta la celebrazione della Giornata mondiale del migrante e del rifugiato.
Come ci ha ricordato Papa Francesco in un passaggio dell’enciclica Fratelli tutti: «Le migrazioni costituiranno un elemento fondante del futuro del mondo».
La costruzione del nostro futuro deve avvenire unitamente ai migranti, ai rifugiati: una verità, questa, così tanto dimenticata in un clima di avversione nei confronti del diverso. Eppure, Francesco ci ha ricordato che «i migranti non basta accoglierli: vanno anche accompagnati, promossi e integrati».
Proprio in quest’ottica, abbiamo affrontato il tema del Memorandum Italia-Libia, che il 2 novembre 2022 verrà rinnovato tacitamente per la seconda volta, a meno che l’Italia non colga finalmente l’occasione di interromperlo. Per capire la follia di questo patto, è necessario comprenderlo fino in fondo, anno per anno, ascoltando la voce di chi, da parlamentare, ne ha vissuto risvolti ed evoluzioni.
Qui il report completo del mese di settembre 2022
15 ottobre 2022 — a cura di: Redazione Med Report
Nel mese di agosto il numero di persone che si sono ritrovate costrette a fuggire, ad attraversare il Mediterraneo e che sono riusciti ad arrivare in Italia è pari a 15.998. Tra questi, vi sono 1.705 minori non accompagnati.
La tematica dell’immigrazione è tornata prepotentemente nei salotti Tv e nei comizi di esponenti politici in vista delle elezioni del 25 settembre. Ciononostante, assistiamo a qualcosa già visto in passato: salvataggi affidati quasi esclusivamente agli operatori a bordo delle navi civili, hotspot stracolmi e in condizioni cadenti, una fragilità sempre maggiore per chi necessità un aiuto.
Eppure, tocca ricordare che la narrazione di un’«emergenza migratoria» non è realistica. Una narrazione che, peraltro, non trova riscontri nei documenti diffusi dalle forze politiche, spesso colme di soluzioni confuse, vaghe o, in taluni casi, dove la tematica è addirittura totalmente assente.
Flavio Di Giacomo, portavoce dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, continua a ripetere che non c’è «nessuna emergenza numerica».
E ancora, come ha ricordato Francesca Paci sulle pagine della Stampa, «non c’è in Europa, dove e per fortuna all’indomani dell’invasione russa sono stati accolti senza colpo ferire oltre 9 milioni di profughi ucraini, né tantomeno in Italia, dove esiste invece, questa sì concretissima, una grave emergenza umanitaria nell’hotspot di Lampedusa, angusto collo di bottiglia organizzativo (…)».
Per l’ennesima volta: una speranza sempre più debole di politiche che davvero si facciano carico di trovare delle soluzioni.
Qui il report completo del mese di agosto 2022
15 settembre 2022 — a cura di: Redazione Med Report
Nel mese di luglio il numero di persone che si sono ritrovate costrette a fuggire, ad attraversare il Mediterraneo e che sono riusciti ad arrivare in Italia è pari a 13.746. Tra questi, vi sono 1.341 minori non accompagnati. In una Lampedusa affollata di turisti, la struttura hotspot presente nel territorio è ancor una volta in ginocchio: oltre duemila uomini, donne, bimbi ammassati in attesa dei trasferimenti. Qualcosa già accaduto nei precedenti mesi, nei precedenti anni ma che, anche questa volta, continua ad assumere le vesti di novità.
Come riportato dalle cronache dei giornalisti che permettono di dar voce all’orrore presente, non vi è più divisione tra uomini e donne, migliaia di persone costrette a riposare su vecchi materassi sudici, tra polvere e rifiuti che invadono l’intero centro. Ad aggravare la situazione, in modo abbastanza prevedibile, l’inizio della campagna elettorale in Italia – mai terminata in realtà – coglie la possibilità di far tornare al centro del dibattito l’importante quanto fragile tema delle migrazioni.
Ne diventa tragico esempio il caso della Gamar, l’imbarcazione che il 3 ottobre del 2013 permise di salvare 47 persone. Oggi, invece, diventa spazio per far salire a bordo chi proclama la necessità di rafforzare i legami – ancor più – con la feroce Guardia costiera libica che, come si evince nelle pagine che seguono, continua quotidianamente i suoi respingimenti.
01 agosto 2022 — a cura di: Redazione Med Report
Nel mese di giugno il numero di persone che si sono ritrovate costrette a fuggire, ad attraversare il Mediterraneo e che sono riusciti ad arrivare in Italia è pari a 8.008. Tra questi, vi sono 763 minori non accompagnati. Anche questo mese l’instancabile lavoro della navi umanitarie ha permesso di poter salvare centinaia di vite umane. Al contempo, tuttavia, una costante opera di intercettamento ad opera della cosiddetta Guardia costiera libica ha brutalmente interrotto i tentativi di tante persone di poter trovare un futuro migliore.
Un approfondito lavoro di ricerca di Matteo Villa, per conto di ISPI, ha dato l’ennesima conferma dell’inesistenza del valore del pull factor: dal giugno 2021 ad oggi l’86% degli arrivi via mare è autonomo. Al contempo, possiamo vedere come il numero di persone sbarcate dal Mediterraneo nello stesso periodo è pari a circa 75.000: la metà di quelle in fuga dall’Ucraina e giustamente accolte in Italia.
Davvero possiamo continuare a parlare di “emergenza sbarchi”? Anche quest’anno l’hotspot presente nell’isola di Lampedusa è allo stremo: numeri prevedibili, ma che costantemente dimentichiamo. La colpa non può essere di chi arriva, bensì di una gestione politica che, per opportunismo o disinteresse, continua a ignorare le realtà migratorie.
15 luglio 2022 — a cura di: Redazione Med Report
Nel mese di maggio il numero di persone che si sono ritrovate costrette a fuggire, ad attraversare il Mediterraneo e che sono riusciti ad arrivare in Italia è pari a 8.963. Tra questi, vi sono 979 minori non accompagnati.
Sono continuati quotidianamente, anche questo mese, i respingimenti ad opera della cosiddetta Guardia costiera libica: violenti intercettamenti a bordo di rapide motovedette nei confronti di centinaia di persone che vincono ogni paura pur di tentare di sfuggire agli orrori libici.
Lo scorso 21 aprile, lo ricordiamo, la Commissione europea ha confermato di voler proseguire il rafforzamento delle operazioni dei militari libici, consegnando loro nuove navi. È questa, ci chiediamo, l’Europa dei diritti? L’Europa in cui crediamo? Questi dati sono elaborati sulla base delle informazioni fornite dal Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del Ministero dell’Interno. I dati si riferiscono agli eventi di sbarco rilevati entro le ore 8.00 del giorno di riferimento. L’instancabile lavoro delle navi umanitarie ha permesso di continuare a salvare l’onore di quest’Europa torpida: un grande benvenuto alla nuova nave Aurora, con a bordo l’equipaggio di Sea Watch con il supporto tecnico della Ong britannica SAR-Relief.
17 giugno 2022 — a cura di: Redazione Med Report
Nel mese di aprile il numero di persone che si sono ritrovate costrette a fuggire, ad attraversare il Mediterraneo e che sono riusciti ad arrivare in Italia è pari a 3.683. Tra questi, vi sono 420 minori non accompagnati.
Il mar Mediterraneo continua a essere un luogo dove sempre più persone, in fuga da guerre e persecuzioni, incontrano la morte. E ancora, a quest’orrore si aggiungono i continui respingimenti ad opera della cosiddetta Guardia costiera libica, le cui operazioni continuano a essere finanziate anche dal governo italiano. Il 21 aprile la Commissione europea ha annunciato di voler proseguire il rafforzamento delle operazioni dei militari libici, consegnando loro nuove navi.
Respingimenti simili avvengono ad opera dei militari tunisini, paese in cui i rifugiati – ancorché riconosciuta loro tale qualità – non hanno diritti. Continuano tutt’oggi le proteste dinanzi la sede tunisina dell’Alto Commissariato per i Rifugiati, chiedendo che vengano riconosciuti i loro diritti. Non possiamo non notare come l’Europa, con l’orrore in Ucraina, abbia compreso la facilità di accogliere quattro milioni di profughi in poche settimane, però preferisca continuare a disinteressarsi di poche migliaia di persone che fuggono da altre guerre.
Il costante lavoro delle navi umanitarie ha permesso di continuare a salvare l’onore di quest’Europa torpida: quasi quattrocento salvataggi ad opera degli equipaggi di Sos Méditerranée, Medici Senza Frontiere, Sea Watch e Sea Eye.
20 maggio 2022 — a cura di: Redazione Med Report
Nel mese di marzo il numero di persone che si sono ritrovate costrette a fuggire, ad attraversare il Mediterraneo e che sono riusciti ad arrivare in Italia è pari a 1.296. Un numero, questo, più basso se comparato con gli arrivi del mese precedente: ne erano arrivati 2.439. Tra le persone arrivate in questo secondo mese dell’anno vi sono 348 minori non accompagnati.
Il mar Mediterraneo continua a essere un luogo dove sempre più persone, in fuga da guerre e persecuzioni, incontrano la morte. Nei primi quattordici giorni di marzo, oltre settanta persone sono annegate al largo della Libia. “Sono sconvolta – ha affermato Sara Msehli, portavoce dell’agenzia Onu per le migrazioni – dalla continua perdita di vite umane nel Mediterraneo centrale e dalla mancanza di azione per affrontare questa tragedia in corso. Continui bollettini quotidiani di morte: il 12 marzo una fragile imbarcazione con a bordo 25 persone si è capovolta nei pressi della costa libica di Tobruk. L’Oim continua a chiedere “un’azione concreta per ridurre la perdita di vite umane nella rotta del Mediterraneo centrale attraverso attività di ricerca e soccorso e un meccanismo di sbarco sicuro in conformità con il diritto internazionale”. Più della metà dei decessi di quest’anno sono stati registrati vicino alla costa libica. “Ogni denuncia – spiega Federico Soda, capo missione Oim Libia – di migranti scomparsi rappresenta una famiglia in lutto alla ricerca di risposte sui propri cari”.
15 aprile 2022 — a cura di: Redazione Med Report
Nel mese di febbraio il numero di persone che si sono ritrovate costrette a fuggire, ad attraversare il Mediterraneo e che sono riusciti ad arrivare in Italia è pari a 2.439. Un numero, questo, più basso se comparato con gli arrivi del mese precedente: ne erano arrivati 3.035.
Tra le persone arrivate in questo secondo mese dell’anno vi sono 299 minori non accompagnati.
Nel mese di febbraio vi sono stati oltre 2.300 respingimenti ad opera della cosiddetta Guardia costiera libica, tra cui 228 donne e 77 minori. Ennesime violazioni del principio di non-refoulement che continuano ad avvenire giorno dopo giorno. Ennesime violazioni che oggi, però, trovano ancora meno luce di fronte l’orrore dell’invasione russa in Ucraina, l’ora più buia in Occidente.
Non può che essere desolante lo spettacolo della violenza delle armi in una quotidianità dove si muore ancora tra le onde.
12 marzo 2022 — a cura di: Redazione Med Report
Nel mese di gennaio il numero di persone che si sono ritrovate costrette a fuggire, ad attraversare il Mediterraneo e che sono riusciti ad arrivare in Italia è pari a 3.035. Un numero, questo, molto più alto se comparato con gli arrivi di gennaio 2021: ne arrivarono 1.039 (nel 2020, invece, 1.342 arrivi). Tra le persone arrivate in questo primo mese dell’anno vi sono 195 minori non accompagnati.
In questi primi giorni dell’anno si contano anche decine di vittime: Trentacinque morti accertati, al netto dei dispersi di almeno due naufragi fantasma. Nella costa a est di Tripoli, con cadenza quasi quotidiana, la Mezzaluna Rossa libica ha individuato tanti corpi senza vita. Con questi dati il Mediterraneo centrale, anche quest’anno, non potrà che confermarsi la rotta più pericolosa per chi dall’Africa prova a raggiungere l’Europa.
Vittime dell’indifferenza, come le sette persone senza nome che, nella notte tra lunedi e martedì dell’ultima settimana del mese, a bordo di una fragile imbarcazione a due piani diretta a Lampedusa, sono morte uccise dal freddo. Alarm Phone aveva lanciato l’Sos per quell’imbarcazione alle autorità italiane e maltesi.
15 febbraio 2022 — a cura di: Redazione Med Report
Nel mese di dicembre il numero di persone che si sono ritrovate costrette a fuggire, ad attraversare il Mediterraneo e che sono riusciti ad arrivare in Italia è pari a 4097.
Dall’inizio di quest’anno il numero di persone arrivate in Italia è pari a 67.040. D’altro canto, Frontex ha precisato che nel 2021 in Europa sono arrivati poco meno di 200mila migranti, il massimo dal 2017. La rotta maggiormente percorsa, ancora una volta, è stata quella del Mediterraneo Centrale, con circa un terzo degli arrivi totali, in crescita dell’83% rispetto al 2020, con più arrivi dalle coste tunisine, libiche e anche direttamente da quelle turche. I tunisini sono la nazionalità più presente su questa rotta, insieme ad egiziani (cresciuti di sette volte) e ai bengalesi del Bangladesh.
Come accaduto lo scorso anno, le donne continuano a rappresentare meno di un arrivo su dieci, con un calo significativo della loro quota rispetto al 2019. Invece, è rimasta sostanzialmente invariata la percentuale di minori, così come quella dei minori non accompagnati.
17 gennaio 2022 — a cura di: Redazione Med Report
Nel mese di novembre il numero di persone che si sono ritrovate costrette a fuggire, ad attraversare il Mediterraneo e che sono riusciti ad arrivare in Italia è pari a 11.245. Dall’inizio di quest’anno il numero di persone arrivate in Italia è pari a 62.941.
Le partenze da Libia e Tunisia, nonostante i continui e spesso brutali interventi delle sedicenti Guardie costiere di quei due Paesi, non si sono fermate nemmeno in giornate in cui il mare era molto mosso. A metà del mese, nel mare davanti alla Libia, si è consumata l’ennesima strage di migranti. Ne ha dato notizia dalla Libia l’Oim, l’Organizzazione per le migrazioni delle Nazioni unite, secondo cui una fragile imbarcazione con una novantina di persone a bordo ha fatto naufragio al largo di Zuara, nella Libia occidentale, provocando almeno 75 vittime.
In questi mesi le partenze dalle coste libiche e tunisine sono state tanto più alte rispetto lo scorso anno. Inoltre, il dispositivo di controllo e di soccorso in mare non è ancora sufficiente a prevenire tragedie simili. Appena il giorno prima di questa ennesima tragedia, la nave umanitaria Geo Barents di Medici Senza Frontiere in quello stesso mare aveva effettuato il suo terzo salvataggio di migranti in 24 ore, portando a bordo 99 vivi e dieci cadaveri di persone morte asfissiate sul fondo della barca.
01 dicembre 2021 — a cura di: Redazione Med Report
Nel mese di ottobre il numero di persone che si sono ritrovate costrette a fuggire, ad attraversare il Mediterraneo e che sono riusciti ad arrivare in Italia è pari a 7.108.
Dall’inizio di quest’anno il numero di persone arrivate in Italia è pari a 53.399. Oltre mille persone sono state tratte in salvo grazie al soccorso delle navi civili. Oltre milleottocento persone, invece, sono riuscite a raggiungere l’isola di Lampedusa in autonomia. In questo mese sono continuati anche i respingimenti illegali ad opera della cosiddetta Guardia costiera libica: oltre millesettecento persone intercettate e respinte in Libia.
Questo mese, inoltre, la Procura della Repubblica di Agrigento ha chiesto al competente G.I.P. il completo proscioglimento da ogni accusa del Comandante della nave Mare Jonio e del Capomissione di Mediterranea Saving Humans per il soccorso effettuato il 9 maggio 2019. Ancora una volta viene chiesta l’archiviazione per l’assurda accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Ma c’è di più: per la Procura di Agrigento la cosiddetta Guardia costiera libica, finanziata dal Governo italiano, non può soccorrere nessuno, perché in realtà cattura e deporta.
02 novembre 2021 — a cura di: Redazione Med Report
Nel mese di settembre il numero di persone che si sono ritrovate costrette a fuggire, ad attraversare il Mediterraneo e che sono riusciti ad arrivare in Italia è pari a 7.209. Dall’inizio di quest’anno il numero di persone arrivate in Italia è pari a 46.291.
Il numero di persone che fuggono dalla Libia e dalla Tunisia continua a essere in aumento: nei primi nove mesi di quest’anno sia raddoppiato rispetto allo scorso anno. Un preziosissimo e necessario lavoro continua a essere svolto dalle navi umanitarie: è
davvero immaginabile un mar Mediterraneo privo della loro presenza?
Anche il bilancio delle vittime è in costante aumento: il numero di persone che sono morte nel tentativo di attraversare il Mediterraneo centrale dall’inizio di quest’anno è più che raddoppiato rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, secondo quanto testimoniato dall’IOM. Contemporaneamente, continuano ad aumentare anche gli episodi di respingimento.
In particolare, nel mese di settembre si è anche registrata la più grande imbarcazione arrivata dalla Libia in modo autonomo: 686 persone a bordo di un fragile e vecchio peschereccio in ferro lungo una quindicina di metri.
01 ottobre 2021 — a cura di: Redazione Med Report
Nel mese di agosto il numero di persone che si sono ritrovate costrette a fuggire, ad attraversare il Mediterraneo e che sono riuscite ad arrivare in Italia è pari a 9.945. Dall’inizio di quest’anno il numero di persone arrivate in Italia è pari a 39.082.
Anche in queste settimane, sono tantissime le persone che hanno trovato la morte nel Mediterraneo centrale, nell’indifferenza dell’Europa. Nonostante la pandemia e la situazione estremamente critica presente in Libia, non sono aumentati drasticamente – come in tanti avevano previsto – gli sbarchi. Non si può ignorare, però, il lavoro sporco messo in atto quotidianamente dalla cosiddetta Guardia costiera libica, alla quale Roma e Bruxelles continuano ad affidare il controllo delle frontiere meridionali dell’Europa. Una conferma dell’attività di intercettazione da parte dei miliziani libici è individuabile analizzando i dati dello scorso mese e, in particolare, i giorni dal 15 al 19 luglio: nessuno sbarco in Italia nonostante le numerose partenze dalle coste libiche.
03 settembre 2021 — a cura di: Redazione Med Report
Nel mese di luglio il numero di persone che si sono ritrovate costrette a fuggire, ad attraversare il Mediterraneo e che sono riusciti ad arrivare in Italia è pari a 8.156. In particolare, 883 minori non accompagnati. Dall’inizio di quest’anno il numero di persone arrivate in Italia è pari a 28.515.
Abbiamo assistito a tentativi di speronamento, spari, persino lanci di bastoni, ad opera di forze armate il cui compito primario dovrebbe essere il soccorso di vite umane. Abbiamo assistito a naufragi e al rinvenimento sulle spiagge di corpi come relitti. Abbiamo assistito ai ritardi nei soccorsi e alla mancata comunicazione di informazioni preziose per i salvataggi.
I dati di queste settimane confermano anche che l’avere impedito di poter operare per il soccorso di persone in difficoltà in quello specchio di mare ha determinato un incremento degli incidenti e delle vittime. Un caso emblematico è avvenuto l’ultimo giorno del mese, il 31 luglio. A fronte della segnalazione di un’imbarcazione alla deriva con circa 400 persone e di un rischio elevatissimo di naufragio, la cosiddetta Guardia costiera libica e la Guardia costiera tunisina hanno rifiutato di operare il soccorso. In aggiunta, una totale assenza europea, in particolare italiana e maltese, a fronte della necessità di una Mass Rescue Operation di cui esclusivamente la flotta civile si è fatta carico in modo coordinato.
31 luglio 2021 — a cura di: Redazione Med Report